Ingredienti per Seregno 2030: una ricetta per il futuro!

A partire dal 16 marzo, ogni settimana presenteremo due “ingredienti” che sono emersi dal Sondaggio online “Il tuo sguardo su Seregno” e dai primi Tavoli tematici condotti.

Nel box dei commenti, spiegaci in poche parole come può essere usato secondo te quell’ingrediente in modo da contribuire a disegnare il futuro della Città.

X ingrediente: RIQUALIFICAZIONE DEGLI SPAZI


Nel sondaggio “Il tuo sguardo su Seregno”,
il 51% della popolazione ritiene che ridurre il consumo di suolO E incentivare la rigenerazione urbana sia estremamente importante per il futuro.
Quali sono secondo te gli spazi aperti o chiusi, pubblici o privati, che andrebbero recuperati? A cosa ti piacerebbe destinarli?

IX ingrediente: QUARTIERI


Nel corso dei tavoli e delle interviste, è emersa la necessità di valorizzare, in un disegno unitario, le diverse parti della città per combattere la condizione di perifericità di alcune zone o quartieri.

Qual è lo spazio più importante del tuo quartiere che ti piacerebbe valorizzare?

VIII ingrediente: CENTRO STORICO

Nel sondaggio “Il tuo sguardo su Seregno”, il 52% della cittadinanza ritiene che il Centro storico sia l’elemento fisico più rilevante che viene in mente quando si pensa a Seregno.
Cosa serve, a tuo avviso, per rendere il cuore di Seregno ancora più vivo e fruibile? Quali sono le azioni di cura dello spazio da attivare?

VII ingrediente: MOBILITÀ SOSTENIBILE


Nel sondaggio “Il tuo sguardo su Seregno”, sono state proposte diverse idee a sostegno di una mobilità più sostenibile, tra cui la mobilità elettrica, il bike e Car sharing, un servizio di minibus per il centro cittadino
Qual è la tua proposta per sviluppare un sistema innovativo di mobilità?

VI ingrediente: PARCHI, VERDE URBANO E CICLABILI


Nel sondaggio “Il tuo sguardo su Seregno”, i parchi e le aree verdi sono, per il 50% della cittadinanza, elementi molto rilevanti che vengono in mente
quando si pensa a Seregno e il 34% valuta le piste ciclabili insufficienti.
Quali sonO, secondo te, le aree verdi da valorizzare e come pensi che sia possibile farlo?

Quali sono le aree in cui potenziare le piste ciclabili?

V ingrediente: CULTURA, ARTE E SPETTACOLO


Nel sondaggio “Il tuo sguardo su Seregno”, il 38% della cittadinanza ritiene che sia molto importante che la Città nel futuro potenzi l’offerta culturale pubblica e privata.
Qual è la tua proposta per fare di Seregno una “città della cultura”?

IV ingrediente: SPORT


Nel sondaggio “Il tuo sguardo su Seregno”, il 60% della cittadinanza ritiene che lo sport sia un carattere di rilevante che contraddistingue Seregno rispetto ad altri territori e garantisce un elevato livello di qualità della vita.
Immagina di voler andare a correre in un parco a giocare a calcetto: quali sono gli spazi che ritieni più adeguati? Cosa servirebbe per migliorare l’offerta?

III ingrediente: FORMAZIONE


Nel sondaggio “Il tuo sguardo su Seregno”, il 35% della cittadinanza ritiene che potenziare l’offerta formativa sia un aspetto molto importante per il
futuro.
Cosa si può fare, secondo te, per legare meglio la formazione al mondo del lavoro?

II ingrediente: ECONOMIA E SVILUPPO ECONOMICO


Nel sondaggio “Il tuo sguardo su Seregno”,
le imprese tradizionali sono, per il 52% della cittadinanza, uno degli elementi più rilevanti che vengono in mente quando si pensa a Seregno.

Come ritieni che si possano supportare le imprese locali perché questi aiutino a innovare il sistema economico seregnese?

I ingrediente: DIGITALE E INNOVAZIONE


Nel sondaggio “Il tuo sguardo su Seregno”,
l’85% della cittadinanza ha ritenuto che stimolare l’innovazione diffusa e la digitalizzazione sia molto importante per il futuro della Città.

Quali sforzi secondo te bisogna fare per sviluppare le nuove frontiere di innovazione e digitalizzazione a servizio dei cittadini e delle imprese?

32 commenti su “Ingredienti per Seregno 2030: una ricetta per il futuro!

  1. Claudio Menti Rispondi

    Investire sulla sicurezza informatica, contro le frodi, stalking e soprattutto sui raggiri agli anziani.

  2. Angelo Rispondi

    Wi-fi gratuito in tutta la città, rendere digitali i servizi pubblici per cittadini e imprese con un’unica APP facile da usare, campagna di comunicazione per aiutare i cittadini a capire i vantaggi delle tecnologie digitali

  3. Paola Rispondi

    Ingrediente n.1
    Potenziare i laboratori informatici nelle scuole primarie, garantendo linea internet e assistenza tecnica costante. Assicurare la presenza di un insegnante “itinerante” a supporto di quelle classi che non riescono ad utilizzarli per carenza di personale (classi con un solo insegnante presente durante l’orario)
    È infatti impossibile, per un solo insegnante, gestire lezioni in tali laboratori con 12 PC accesi e 24 alunni scalpitanti. Ma la pandemia ha dimostrato quanto le competenze in questo campo siano ormai fondamentali per garantire il diritto all’istruzione.

  4. Cristina Colombo Rispondi

    Ingrediente Sport: sarebbe bello vedere valorizzato il parco NO NAME di Via Marzabotto con la riqualificazione del campo di basket, quello di calcio e di pallavolo, affiancando magari un percorso ad attrezzi. I primi 3 sono già presenti ma necessitano di manutenzione. E’ un parco bellissimo che aspetta solo un’occasione di riscatto! Grazie

  5. Carlo Silva Rispondi

    Portare la cultura e lo spettacolo anche nelle piazze, per riqualificare questi spazi spesso oggetto di incuria e degrado. Rivitalizzare Piazza Risorgimento e Piazza Linate con attrattive per grandi e piccoli, come concerti, rappresentazioni teatrali e cinema all’aperto. Al centro di Piazza Risorgimento potrebbe essere collocata anche una installazione per i più piccoli.
    Piccoli che sono in attesa anche di giochi al parco XXV Aprile. Poi proseguire con i progetti dei murales magari con concorsi dedicati.

  6. Anna Rosa Cosma Rispondi

    Riguardo mobilità sostenibile,proporrei spostamento rimessa pullman urbani in altra area ,non in centro agglomerato urbano,in periferia…bella idea per minibus cittadino(magari elettrico)

  7. Stefania Viganò Rispondi

    Ingrediente VI Mobilità sostenibile
    CI sono parecchie cose che si possono migliorare. Propongo di:
    Limitare al minimo indispensabile l’ingresso auto in centro.
    Incentivare l’uso della bicicletta per gli spostamenti, per andare al lavoro, per portare e riprendere in figli a scuola.
    CI sono aziende e comuni che incentivano l’utilizzo della bici per recarsi al lavoro restituendo ai propri dipendenti come premio una somma in denaro pari al risparmio ottenuto se non si utilizza l’auto.
    Infine proporrei una campagna per educare i cittadini a rivalutare la bici e a rispettare chi ogni giorno la sceglie per i propri spostamenti.

  8. Valeria Carubelli Rispondi

    INGREDIENTE III
    Progetti e iniziative da parte del Comune di Seregno nel campo della formazione professionale e dell’educazione per aiutare i cittadini ad inserirsi nel mercato del lavoro e accrescere le proprie competenze. Tali percorsi formativi aiuterebbero giovani e adulti ad effettuare una scelta consapevole dell’ambito lavorativo a loro più consono e potrebbero anche arricchire il proprio curriculum grazie ad aggiornamenti e miglioramenti professionali e personali.
    Organizzazione di spazi adeguati per la formazione presso i numerosi istituti presenti sul territorio, con la stipula di convenzioni vantaggiose per i cittadini. Spesso la partecipazione ai corsi è limitata anche a causa della lontananza della sede e dei costi non accessibili.
    Per permettere a tutti i cittadini di avvicinarsi alle nuove frontiere di innovazione e digitalizzazione che il comune metterà in atto occorre pensare alla fruizione da parte di essi di incontri/corsi mirati alla conoscenza approfondita e all’utilizzo delle TIC, possibilmente a titolo gratuito così da richiamare il maggior numero di utenti.
    Pensare a degli spazi ludici per i più piccoli in cui volontari e/o associazioni possano progettare attività didattiche e creative post scuola.

  9. Valeria Carubelli Rispondi

    INGREDIENTE V
    Organizzazione di serate culturali dando la possibilità ai professionisti di vari settori di farsi conoscere e permettendo ai cittadini di confrontarsi su temi differenti (genitorialità, letture, educazione, arte…)

  10. Valeria Carubelli Rispondi

    INGREDIENTE I
    Costruzione di un sito internet o app dedicato alle famiglie in cui trovare informazioni sugli eventi proposti dal Comune o dalle varie associazioni; articoli scritti da esperti che li supportino nel difficile ruolo genitoriale; informazioni sui progetti didattici ed educativi delle scuole presenti nel territorio con relativi eventi (open day, centri estivi…); descrizioni di luoghi visitabili che propongono attività familiari (fattorie didattiche, parchi…)

  11. Riccardo Papa Rispondi

    INGREDIENTE VII, MOBILITA’ SOSTENIBILE.
    Siamo in un periodo storico che esige cambiamenti in ottica più vivibile e sostenibile delle nostre città.
    La pianificazione urbana ha un’ enorme influenza sui modelli di vita dei cittadini, occorre quindi perseguire l’idea di una città bella, che promuova il benessere e la sostenibilità, per una comunità più sana e felice.
    Tra qualche anno, auto e bici elettriche saranno molto diffuse, la maggior parte degli spostamenti avverranno con mezzi ecologici e questo accadrà grazie a politiche e a tendenze nazionali (da incoraggiare offrendo punti di ricarica diffusi). A mio avviso, il maggior intervento di incentivazione a livello comunale dovrebbe riferirsi alla mobilità lenta, che è una cosa diversa, sostenibile dal punto di vista ambientale ma anche sociale e urbano. Infatti, porterà con sé valori speciali che creano legami intensi tra la persona e la città, occasioni di socialità, di inclusione, di benessere psicologico, e opportunità di riqualificazione urbana.

    Interventi:
    1-Un sistema di piste ciclabili che affianchino le corsie veicolari non risulterebbe realmente efficace, l’assetto urbano e stradale non permette la creazione di percorsi veramente attraenti. Si dovrebbe pensare ad un sistema che preveda la creazione di “corridoi di connessione a prevalenza ciclo-pedonale”, concentrare il traffico veicolare lungo determinati assi stradali per favorire la pedonalizzazione in altri. Un sistema di questo tipo, con percorsi ramificati sul territorio permetterebbe spostamenti sicuri e di qualità in contesti piacevoli e a misura d’uomo, creando occasioni di socialità e inclusione. (Strade selezionate per qualità, funzionalità e la cui limitazione al traffico non crei disagi alla mobilità di attraversamento. Es. dal centro città fino al Don Orione percorrendo tutta strada F. Filzi, oppure dal centro fino al Santuario di S. Valeria percorrendo via Cairoli e Via Santuario per poi continuare per via Locatelli fino all’ oratorio/teatro S.Valeria e Parco 2 Giugno e così selezionarne altre per tutti i quartieri)
    2- Percorsi che raggiungano i maggiori luoghi di interesse e di aggregazione, così da motivarne e funzionalizzarne l’utilizzo, con particolare attenzione alle esigenze di bambini e anziani in quanto maggiori fruitori e cuore della socialità cittadina (chiese, scuole, teatri, piazze, oratori ecc..)
    3- Il momento di limitazioni dovuto alla pandemia ha evidenziato come un importante elemento che incentiva la riconquista della città e dei luoghi da parte delle persone sia la diminuzione del traffico automobilistico. In alcuni piccoli ambiti, come nelle strade ad interesse vicinale e di quartiere, anzichè pensare all’introduzione di piste ciclabili sarebbe più opportuno inserire elementi per la disincentivazione del traffico veicolare (dossi, zone 30, cambi di pavimentazione, inserimento di elementi verdi che obblighino il rallentamento), in questo modo le persone potrebbero nuovamente riconquistare i quartieri e le strade.

  12. Riccardo Papa Rispondi

    INGREDIENTE VI, VERDE URBANO E PARCHI:
    Seregno è una città molto edificata che si trova in un contesto territoriale complesso, la cui connotazione produttivistica ha da tempo messo in secondo piano temi molto importanti che riguardano la vivibilità, la felicità e la sostenibilità.
    Il sistema ambientale ed ecologico è debole ed il contesto urbano è congestionato, gli spazi rimasti per l’introduzione del verde sono pochi, per questo serve un piano di re-inverdimento importante, disegnato a larga scala ma anche attento all’individuazione di piccoli interventi concreti non evidenziabili in un piano generale. Serve un progetto paesaggistico complesso capace di reintrodurre gli elementi naturali e riscoprire un nuovo equilibrio tra uomo e natura.

    Sistema ambientale e Parchi:
    1- Connessione e messa a sistema degli ambiti di rilevanza naturalistica e paesaggistica (Meredo, 2Giugno/Porada, Orcelletto) con percorsi ciclabili e pedonali rispettosi del contesto naturale, che ne migliorino continuità, percorribilità e fruibilità, con interventi di inverdimento negli ambiti urbanizzati che li separano.
    2- Ristrutturazione della lingua verde di orti urbani che in zona Ceredo e Santa Valeria costeggia la ferrovia, conservando la funzione attuale ma creando un “parco lineare” fruibile anche dal resto della cittadinanza.
    3- Zone Orcelletto e Porada sono contesti di grande qualità ambientale, sono, infatti, tra i pochi ambiti nella nostra città nei quali si possono ancora cogliere alcuni caratteri contadini e naturali. In questo scenario si potrebbe creare un parco agricolo maggiormente fruibile dalla cittadinanza con un sistema di percorsi rurali e zone di sosta, il tutto rispettoso dell’ambiente e del paesaggio.

    Verde nelle zone urbanizzate:
    1-“Piano di ristrutturazione del verde esistente”, migliorandolo per qualità e aspetti naturali.
    2 – “Piano per un’ adeguata e costante manutenzione”, in modo da non trasformare situazioni di pregio in situazioni di degrado.
    3- “Incentivazione e coordinamento del verde privato”, che permetterà una riqualificazione diffusa e non vincolata ad interventi comunali.
    4- Programma per la creazione di piccoli ambiti in grado di “aumentare la biodiversità” animale e vegetale, attirando nuovamente specie sparite dalle nostre città (insetti impollinatori, farfalle, uccelli, ricci, scoiattoli ecc..)
    5- “Verde di qualità”, non rappresentato da aiuole, filari, spartitraffico ecc… con elementi naturali intrappolati tra cordoli in cemento, ma interventi in cui la natura possa inserirsi in modo energico e reale (piccoli boschi e sotto boschi, piccole zone con fiori di campo e piantumazioni autoctone ecc…)
    -Creazione di “contesti verdi attraenti”, che creino esperienze e meraviglia, situazioni diverse tra loro, per piantumazioni, colori, profumi ecc..
    – Piano di de-cementificazione diffuso, individuando grandi e piccoli spazi urbani di risulta da sottrarre all’asfalto e da qualificare a verde.
    -Individuazione di strade che per varie caratteristiche (strutturali, qualitative e urbanistiche), attraverso un riprogetto della mobilità e della sede stradale (eliminando corsie veicolari, margini inutilizzati, parcheggi e marciapiedi), possano diventare occasione di inverdimento. (Es. per la zona nord Ovest della città vie Lucca, Casalinghi, Monterosa e limitrofe – in zona Consonno, dietro al Don Orione – via Cairoli, via Toti e via Sauro)

  13. Valeria Carubelli Rispondi

    INGREDIENTE VI
    Mi capita spesso di passeggiare per le strade della zona Orcelletto e della Porada, poiché le macchine passano poco e sono presenti molte zone verdi. Mi piacerebbe che quest’ultime potessero essere maggiormente fruibili grazie alla presenza di strade sterrate e i cittadini potrebbero così passeggiare in questo spazio verde con comodità a piedi e/o in bicicletta. Non vorrei però che venissero create piste ciclabili, marciapiedi e/o parcheggi proprio perché la caratteristica di questo quartiere è la sua ruralità che dovrebbe essere preservata.

  14. Riccardo Papa Rispondi

    INGREDIENTE IX, QUARTIERI
    Il quartiere è la dimensione cittadina più inclusiva, in cui è possibile coltivare legami personali e sviluppare un forte senso di appartenenza, infatti hanno questo peso i più importanti centri di aggregazione all’interno della comunità (parrocchie, scuole e oratori). Di conseguenza gli spazi pubblici che lavorano a questa dimensione hanno molta importanza e intervenire in questi ambiti implica un’ importante livello di comprensione dei contesti.
    A mio parere, per quanto riguarda gli interventi urbanistici nella zona nord/ovest:
    1)PORADA/ORCELLETTO sono contesti il cui carattere è fortemente connotato dall’aspetto paesaggistico/naturale, qui si dovrebbero attuare politiche di valorizzazione e tutela, cercando di ricostruire (per quanto possibile) un paesaggio naturale e rurale:
    – Urbanizzazione debole (marciapiedi, piste ciclabili, parcheggio ecc.. sono elementi peggiorativi del contesto).
    – Le nuove costruzioni ed ogni altro inserimento dovrebbero porre molta attenzione al rapporto con il contesto, in particolare dal punto di vista percettivo (proporzioni, altezze, materiali, colori ecc…) dovrebbero essere compatibili con i caratteri dell’architettura tipica, e coerenti con gli aspetti paesaggistici (purtroppo negli ultimi anni c’è stata un’ edificazione poco attenta che ha fatto perdere molta della bellezza di questo ambito)
    – Il traffico automobilistico di attraversamento nelle vie interne dovrebbe essere leggermente disincentivato o rallentato (es. vie Orcelletto, Locatelli, Ancona, Bologna) con l’inserimento di dossi o altri elementi scomodi per le auto, al fine di favorire una circolazione lenta e rispettosa del contesto.
    – Privilegiare elevati standard di superfici permeabili sia in spazi privati che pubblici (es, negli ultimi anni insieme alle nuove edificazioni si è proceduto anche alla cementificazione dei margine stradali in corrispondenza delle stesse, al fine di creare parcheggi, questo ha portato un grande imbruttimento del contesto)
    2) CEREDO, è un quartiere di costruzione relativamente recente, i cui caratteri sono tipici delle politiche degli anni 70/80 (estese edificazioni residenziali, verde di contorno poco qualificato e spazi pubblici di aggregazione non attraenti). In questo ambito si potrebbe intervenire:
    – Aumentando la naturalità e la qualità delle diffuse zone verdi.
    – Creando connessioni e punti di accessibilità di qualità tra i parchi Meredo e Porada. In quest’ottica, viale Tiziano, potrebbe diventare intervento strategico, infatti lungo questa strada insistono scuole, la chiesa, l’oratorio e qualche attività commerciale, un intervento di connessione tra i parchi che allo stesso tempo riqualifichi lo spazi pubblico di relazione creerebbe un logo attrattivo e frequentato.
    3)SANTA VALERIA, è uno dei quartieri più importanti della città, è il punto di riferimento per le zone periferiche più prossime, il santuario e il piazzale della chiesa (frequentatissimo in estate) ne sono il centro, per queste sue caratteristiche si potrebbe intervenire valorizzando ulteriormente i suoi spazi pubblici e le connessioni con le zone più limitrofe creando percorsi e contesti di qualità per la socializzazione e la mobilità ciclabile e pedonale:
    -Connessione tra il centro storico e il piazzale della chiesa attraverso una quasi completa ciclo-pedonalizzazione di Via Cairoli e Viale Santuario, lungo queste strade il contesto urbano è gradevole, il traffico automobilistico è moderato e le attività commerciali creano già un intensa frequentazione e punti di ritrovo, proseguendo poi per via Locatelli e via Certosa per collegare anche l’oratorio e il cineteatro S. Valeria (il cui piazzale andrebbe riqualificato).
    -Individuazione e creazione di un tracciato comodo per le biciclette (non obbligatoriamente vincolato alla presenza di una pista ciclabile ma attraverso una disincentivazione del traffico veicolare) che connetta comodamente il piazzale del santuario al parco della Porada, partendo da via Locatelli per proseguire in via Ancona, questo percorso ad oggi è molto utilizzato da chi si sposta tra i due punti in quanto sono vie poco trafficate e con un buon contesto paesaggistico.
    -Via Toti è una via secondaria per il traffico automobilistico, una parte dell’edificato che insiste lungo questa strada è storico e con buone proporzioni, il suo orientamento permette una prospettiva suggestiva verso il campanile della chiesa, inoltre ha la caratteristica di collegare la Biblioteca, la scuola dell’infanzia Ronzoni (edificio di particolare pregio storico) e il piazzale della chiesa, per questi motivi un progetto che agevoli la percorrenza ciclo-pedonale, e la qualità degli spazi pubblici avrebbe senso.
    -L’ambito residenziale tra via Monterosa e via Lucca è un contesto urbano piacevole, costituito da villette mono e bifamiliari, le strade sono larghe e poco trafficate, non c’è la necessita di parcheggi di pertinenza esterni alle proprietà private. Con un adeguato ripensamento della mobilità e degli spazi si potrebbe creare un “quartiere giardino” con ampi margini stradali naturali, una connessione verde tra la zona agricola Orcelletto e parco Giovanni Paolo II.
    – Riqualificazione dello spazio pubblico e del tessuto storico della zona Don Orione/Stoppani, creando piccoli episodi per la socializzazione, una qualificazione del suolo stradale che colleghi le scuole Stoppani, Ballerini, la chiesa e parte delle attività commerciali in prossimità che si trovano lungo via Stoppani.

  15. Riccardo Papa Rispondi

    INGREDIENTE VIII, CENTRO STORICO
    Il centro storico è il luogo più apprezzato della città, è l’esempio di come un intervento coraggioso di rinnovamento urbano, che ha cambiato radicalmente la struttura della città si sia rivelato di grande beneficio per tutta la comunità.
    In questo contesto si potrebbe intervenire creando:
    1) “Maggiore permeabilità ciclabile”: Sviluppare connessioni di mobilità lenta che colleghino il centro con il resto della città. Infatti è stata creata una bellissima isola pedonale rimasta tale, isolata dal resto, difficilmente raggiungibile in bicicletta. Percorsi che raccolgano le persone dalle zone periferiche e gli permettano di arrivare in centro con comodità.
    2) “Più decoro urbano verde”: Penso che si dovrebbe migliorare nella qualità del decoro urbano legato al verde, vasi, balconi e finestre con fiori creerebbero un contesto ancor più piacevole, felice e colorato. Quindi pensare ad un piano che coordini ed incentivi i privati ad un maggior decoro verde.
    3) “Incentivare il gioco dei più piccoli nelle piazze e per le strade”. Quest’ estate sono passato per il centro storico di un’ altra città e mi sono sorpreso dello stupirmi nel vedere bambini che giocavano a calcio nella piazza. Una città in cui i più piccoli possano ancora riempire le strade è segno di una comunità sana, il nostro centro è carente di queste situazioni. Quindi si potrebbero creare episodi e situazioni attrattive per il gioco dei bambini, anche semplicemente verniciando le superfici stradali come sta avvenendo ultimamente a Milano, oppure pensare ad iniziative temporanee per sensibilizzare e stimolare lo sviluppino di situazioni capaci di crearsi naturalmente.
    4)Evitare che diventi semplicemente un centro commerciale all’aperto, quindi integrare attività commerciali con “spazi per la culturali, iniziative ed eventi di vario genere”
    5)Creare spazi per lo smart working (sempre più diffuso) per chi non trova adeguate condizioni nelle proprie abitazioni, questo incentiverebbe situazioni di socialità e le attività commerciali del centro ne gioverebbero.
    6) La Biblioteca e la chiesetta Vignoli meriterebbero di essere raggiunte dall’isola pedonale.

  16. aldo Rispondi

    per rendere più vivibile Seregno essere più energici nel combattere la sosta selvaggia nelle vicinanze della zona pedonale, dove ci sono già sufficienti posteggi a pagamento e non , aumentando necessariamente la mobilità sostenibile con bike sharing e piste ciclabili che oltrettutto riducono l’inquinamento da gas di scarico . Inoltre un tema collegato ma che non viene mai affrontato è quello dell’inquinamento acustico generato da auto ma soprattutto da moto che deve essere limitato soprattutto in ore serali con la chiusura delle attività.

  17. Luisa Camisasca Rispondi

    Innovazione tecnologica per un’amministrazione più fluida, adeguamento degli orari per una maggiore accessibilità ai servizi, creazione spazi culturali, di formazione e aggregazione, soprattutto per i giovani (mini biblioteche e sale studio nei quartieri, teatri e spazi per attività amatoriali, hobby e corsi), impianti sportivi più moderni e diversificati, revisione della zona isola pedonale con ampliamento parcheggi nelle vicinanze e predisposizione di un servizio di trasporto, servizi pubblici nelle periferie (ufficio postale), viabilità ridotta nelle piccole strade intorno al centro città (eventuali punti di bike sharing).

  18. Andrea Rispondi

    Promuovere maggiormente il trasporto ecosostenibile con aree per il noleggio biciclette stile bikemi. Sistemare marciapiedi e strade che sono veramente messi male. Creare piste ciclabili. Favorire le ristrutturazioni invece che continuare a costruire

  19. francesca Rispondi

    Abbattere le strutture obsolete (e decadenti) in giro per la città per costruire nuovi edifici o nuovi spazi verdi, prima di mangiare altro spazio verde per costruire nuove cose.

  20. Alessandro Rispondi

    Ispirarsi alle grandi città metropolitane europee e non, per rendere Seregno una piccola metropoli al passo con i tempi e internazionale

  21. Massimo Pirola Rispondi

    VI ingrediente: PARCHI, VERDE URBANO E CICLABILI
    Ci sono spazi urbani che possono essere resi più attraenti, sicuri e diventare seme di una città più vivibile e felice. Per esempio, l’incrocio tra via Don Orione e via Fabio Filzi presenta un percorso stradale non ben definito. Gli ampi spazi consentirebbero di creare una vera e propria piazza urbana, da valorizzare con verde, marciapiedi e pista ciclabile. Un luogo che diventerebbe strategico punto di ritrovo per il quartiere, fonte di ossigeno e ristoro quotidiani.

  22. MELANIA Rispondi

    Mi piacerebbe che si valorizzasse il parchetto del lazzaretto con giochi per bambini. Il lazzaretto è un quartiere molto tranquillo e vicino al centro, sarebbe carino riuscire a riqualificarlo e renderlo più vivo =)

  23. Massimo Pessina Rispondi

    Ingrediente II
    Rinnovabili, tramite teleriscaldamento prodotto da aziende e distribuito alle abitazioni a pagamento e con sgravi fiscali, biogas da rifiuti e energia dal solare sui tetti. Illuminazione città LED che abbassa consumi e illumina meglio, nuovi mezzi trasporto pubblici elettrici. Bike sharing in centro.

  24. Luigi Dell'Orto Rispondi

    Invrediente VII
    Occorre riqualificare rendendo sicuro il parcheggio delle biciclette in stazione incentivando cosi la mobilità sostenibile. Sarebbe poi ottimo affiancare al parcheggio un servizio di riparazione/manutenzione delle biciclette.

  25. GIUDITTA Rispondi

    Seregno deve avere un ospedale o quanto meno una “struttura sanitaria” di primo soccorso.
    Non solo in tempi di pandemia come questi ma sempre, Seregno per essere una città “completa” ha bisogno e deve avere un ospedale. E’ l’unica cosa che manca veramente.

  26. Silvia Bianchi Rispondi

    VII ingrediente: MOBILITÀ SOSTENIBILE
    Seregno soffre per il troppo traffico e l’eccesso di velocità, soprattutto sulle strade dritte e periferiche. Non solo, soffre, in molte strade anche non periferiche, della mancanza di marciapiedi e di attraversamenti pedonali. Per rendere la città più vivibile è necessario prevedere dei percorsi preferenziali per biciclette e pedoni, poichè molte zone sono pericolose a causa delle mancanze di cui sopra, si tende a non utilizzare il cammino e la biciletta per spostarsi. Spesso si utilizza l’auto per brevi percorsi, ma perchè in compagnia di bambini, per esempio, è troppo pericoloso camminare lungo strade che non offrono protezione. E’ necessario ripensare e modificare la viabilità perchè la mobilità diventi più sostenibile, utilizzare sistemi per il rallentamento obbligato del traffico come serpentine o altro e creare percorsi protetti per pedoni e biciclette. Seregno soffre, inoltre, della mancanza di un servizio pubblico degno di questo nome: autobus fatiscenti e orari impossibili rendono inutilizzabile per la maggior parte delle persone il servizio pubblico.

  27. Riccardo Papa Rispondi

    INGREDIENTE X, RIQUALIFICAZIONE DEGLI SPAZI.
    La rigenerazione urbana e architettonica può servire non solo a tutela del suolo non edificato, ma può diventare anche occasione per ricreare un legame con il territorio, riportando alla vita luoghi che appartengono alla memoria storica della comunità.
    In quest’ ottica mi vengono in mente due tipi di proposte di rigenerazione; 1. Riguardo un edificio in particolare da riqualificare, 2. Riguardo al contesto generale della città:

    1) Ex fabbrica dell’Orto tra via Santa Valeria, via de Bernardi, via Sauro e via Toti. E’ un edificio che si trova in una zona centrale nel quartiere Santa Valeria; rappresenta il passato artigianale ed industriale del territorio, ha caratteristiche estetiche apprezzabili e coerenti con la tradizione. Inoltre come tutti gli edifici industriali, probabilmente avrà un’ impianto strutturale e organizzativo che permette flessibilità e facile adattamento ad attività nuove. Mi piacerebbe diventasse uno spazio polifunzionale dedicato alla cultura, alla creatività e all’arte. Libero ad incontri e collaborazioni tra le persone, gli enti, le associazioni, le aziende, le scuole, le amministrazioni ecc… Dovrà essere capace di accogliere mostre, festival, esposizioni, serate, feste, ma anche momenti di vita quotidiana, con postazioni di lavoro, di studio, di lettura e di ricreazione; insieme a spazi per la produzione e promozione culturale. Inoltre sarebbe molto bello se gli si annettesse (magari eliminando una porzione della strada che li separa) l’appezzamento di terreno inutilizzato che si trova tra via Sant’ Anna, via Toti e via Bernardi, così che questo diventi il suo giardino, utilizzabile per varie attività all’aperto, oppure semplicemente per godere di uno spazio naturale.

    2) In termini generali invece, mi piacerebbe si desse inizio ad una “riqualificazione complessiva dei caratteri estetici e proporzionali del contesto urbano”. Una rigenerazione che coincida con la riscoperta delle specificità locali e di contesti a misura d’uomo.
    Si dovrebbe riportare al centro il tema dell’estetica (non riferita al singolo, ma al singolo in rapporto al contesto fisico, storico e caratteriale del luogo). Per la prima volta nella nostra storia, la bellezza sembra essere diventata un tema secondario rispetto ad altre ragioni. Eppure trovo ci sia un legame importante tra l’estetica dei luoghi e gli stili di vita che questi provocano, c’è un nesso tra la bellezza di alcuni contesti e la qualità di vita all’interno degli stessi.
    Nella prospettiva di un diffuso rinnovamento del costruito, spinto da politiche nazionali, sarebbe auspicabile intervenire organizzando una rigenerazione oltre che etica (attenta alla sostenibilità) anche estetica.
    Nel piano, e nei futuri regolamenti, vorrei ci fosse un approccio maggiormente progettuale nell’ indirizzare gli interventi edilizi verso un idea di città che sia rispettosa dell’identità locale, che sappia costruire scenari suggestivi, che tenga maggiormente in considerazione atmosfere, visuali, allineamenti, prospettive, proporzioni, colori, materiali ecc…; che strutturi un processo di riqualificazione che parta da un’ idea per i diversi ambiti della città. Questo non vorrà dire limitare la libertà dei singoli, ma indirizzarli in un giusto equilibrio tra novità e rispetto dell’ identità del luogo.
    (Tornare a colorare la città con gli intonaci gialli o tonalità pastello, per lasciare ad altri tendenze che non ci appartengono; come i cupi colori grigi che non sono adatti alle nostre piovose giornate invernali, oppure l’utilizzo dei parapetti in vetro, che sono molto belli, ma i quali starebbero meglio in alcune località marittime).
    Quindi:
    – Codificare e regolamentare in modo più vincolante gli elementi del costruito basandosi su caratteri che derivano dalla tradizione, e che rispecchiano l’immagine e l’ identità locale.
    -Revisione degli indici di edificabilità, favorendo un’urbanizzazione meno intensiva, con edifici più bassi, che permettano di conservare una dimensione locale e a misura d’uomo, non degenerare in contesti troppo affollati e difficili da sostenere, anche e per le infrastrutture cittadine.
    – Un progetto per coordinare il ridisegno dei fronti urbani della città in risposta alla disomogeneità in aumento.

  28. Irene Mongiardino Rispondi

    INGREDIENTI: RIQUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO, QUARTIERI, FORMAZIONE, EDUCAZIONE, PREVENZIONE, SANITA’
    Nella Seregno del 2030 immagino la riqualificazione di un vecchio casale o di più vecchi casali (presenti a decine nel territorio del centro città) o di vecchi edifici storici adibendo gli spazi a collaborazioni tra enti e cittadini seregnesi a capo di progetti di sostegno alle categorie fragili e più bisognose.
    Penso ad un posto dove le donne incinte possano trascorrere del tempo di qualità per la loro salute e per il sostengo alla loro maternità (in collaborazione con i consultori per esempio, oberati di lavoro), in cui si propongano incontri tematici sull’educazione e sullo sviluppo dell’individuo.
    Penso ad un luogo dove le mamme possano ritrovarsi e fare gruppo e rete e informarsi, formarsi e farsi compagnia.
    Penso ad un luogo dove i bambini possano trovare attività e proposte interessanti, curiose, divertenti e utili al loro sviluppo: penso ai progetti di nati per leggere (in collaborazione magari con la biblioteca), nati per la musica e alla musicoterapia (in associazione a vari centri privati seregnesi specializzati), al sostegno allo studio, all’ortoterapia (coinvolgendo magari le cooperative del territorio per sviluppare e sostenere le filiere km0), alla pet terapy…
    Penso ad un luogo in cui gli anziani possano trovarsi, farsi compagnia e impegnarsi in piccole attività che diano loro gioia e senso di utilità nel sociale.
    Penso ad un luogo dove la popolazione possa essere accolta in cui si abbia a cuore la PERSONA, IL BENESSERE PSICOFISICO e la PREVENZIONE sanitaria primaria: educazione alimentare, educazione motoria, prevenzione primaria delle gravi patologie (sessioni a rotazione gestite in collaborazione con i medici di base e l’asl per l’insegnamento ad esempio dell’autopalpazione della mammella come prevenzione primaria del carcinoma alla mammella o all’autopalazione del testicolo per il relativo carcinoma, o alla prevenzione del diabete, o alla campagnia contro fumo e alcool e droghe…).
    Una CASA DEL CITTADINO, in cui il comune, in associazione o non con asl, consultori, biblioteche, ludoteche, centri anziani, associazioni private, ecc ecc possa accogliere i suoi cittadini e aver cura di loro e del loro benessere integrato dal prenascita alla vecchiaia.

  29. Diego Rispondi

    X Ingrediente:
    Riqualificazione delle scuole del complesso Aldo Moro – Viale Tiziano.
    In particolare la scuola materna Andersen ha delle gravi carenze strutturali ( più volte segnalate) che ogni anno la rendono sempre più fatiscente. Occorrerebbe una ristrutturazione da cima a fondo e non aspettare una pandemia in modo che i genitori non potendo accedere alle aree interne della scuola non si accorgano delle macroscopiche falle sella struttura.

  30. Francesco Rispondi

    Più verde! Togliere cemento e asfalto dove possibile e sostituirlo con verde e materiali naturali.

    Zone verdi della città più accessibili, creare percorsi in ghiaia come al Meredo (percorsi in ghiaia anche nei piccoli giardini in città).

    Meno costruzioni e edifici più bassi.

    Una città meno costruita per le automobili e più per le persone, più zone pedonali e spazi pubblici.

    Agevolare chi si sposta con la bicicletta e sfavorire l’uso dell’automobile.

    È bello vedere in questo momento vedere gli spazi esterni utilizzati da bar e ristoranti, quindi favorire anche in futuro l’utilizzo dello spazio pubblico da parte di attività commerciali.

    Nelle grandi zone verdi favorire la rimozione delle recinzioni, almeno nei terreni inutilizzati.

  31. Riccardo Papa Rispondi

    Il progetto per la mobilità ciclabile nella città metropolitana di Milano:

    https://www.cittametropolitana.mi.it/export/sites/default/portale/news/doc/BiciplanCambio_versioneschermo_201021_compressed.pdf

    https://www.cittametropolitana.mi.it/export/sites/default/portale/news/doc/Presentazione_CAMBIO_Consiglio_29nov2021.pdf

    Spero che anche per la città di Seregno si riesca ad attuare un progetto della stessa forza, che strutturi una vera e propria rete di mobilità a misura d’uomo, di qualità e paritaria per importanza alla rete veicolare.
    Penso che questo progetto, rimodulato e calibrato per gli spostamenti interni alla nostra città, potrebbe concettualmente essere applicato quasi pedissequamente.
    Solo con l’invasività di un progetto similare si otterrà un vero cambio di passo.

  32. Riccardo Papa Rispondi

    Alcune esperienze personali di spazi pubblici che spero possano essere frutto di riflessione e spunti.

    1) Milano, Piazzale Archinto, prima era uno slargo urbano poco qualificato, che grazie ai bar presenti, la sera si trasformava in un luogo molto affollato e abbastanza degradato. Ora invece è stata creata una piazza pedonalizzata con al centro un disegno della pavimentazione in gomma dedicato al gioco dei bambini. Tornandoci quest’estate ho trovato una socialità molto più di qualità, fatta di molte giovani coppie che hanno finalmente potuto portare e far giocare i propri figli ad una serata con amici.
    L’inserimento di giochi per i bambini in un contesto atipico, ha creato interazioni e situazioni insolite da vedere, riqualificando così la frequentazione del luogo.
    Inoltre penso che situazioni di quel tipo abbiano anche un positivo riscontro educativo per molti giovani, mostrando loro come quelle due fasi della vita non siano lontane e inconciliabili.

    2) A Berlino, in un contesto molto urbanizzato, mi sono trovato in un piccolo parco con orti urbani. Erano tutte recinzioni basse e gli orti erano ben curati, la cosa più particolare era che al centro dello spazio, tra gli orti, c’erano dei giochi per bambini. Così… in un pomeriggio infrasettimanale, tra chi coltivava, chi passeggiava, e chi giocava con il nipote, si è creata una bellissima sinergia tra generazioni; oltra al fatto che si è anche facilitato un utilissimo servizio ai genitori dei piccoli.
    In questo modo, costruendo orti molto vicini alle abitazioni di chi li usa, (non in zone industriali o periferiche), e integrando nello stesso luogo attività per “anziani” e per bambini, si è riusciti a creare momenti felici, educativi ed inclusivi.

    3) Seregno, piazza del Santuario di Santa Valeria, che fino a qualche anno fa era un parcheggio, oggi è forse il luogo più attrattivo della città nelle serate estive. Una buona gelateria, larghi scalini del sagrato utilizzati come sedute, e ampi spazi liberi che consentono il gioco libero dei bambini sono gli ingredienti che hanno costruito un luogo altamente vissuto. Semplificando ma non troppo mi viene da pensare che ogni quartiere dovrebbe avere la piazza della chiesa con una buona gelateria nelle vicinanze.

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